Pronto il basamento della ciclovia lungo la dorsale del Sinni
Si pedala per oltre 37 km dal serbatoio di Salice Salentino a quello di Seclì.
La grande dorsale idrica dell’acquedotto del Sinni è entrata in funzione lo scorso settembre con il completamento dei lavori del III Lotto.
Si tratta di una nuova condotta di 37,5 km che affianca lo storico Sifone Leccese per potenziare notevolmente l’approvvigionamento idrico della regione ionico-salentina. Una infrastruttura che porta in dote anche la realizzazione di una pista ciclabile, richiesta come misura di mitigazione dell’impatto delle opere sui territori attraversati dai Comuni salentini di Nardò, Galatone, Leverano, Veglie e Salice Salentino già nell’aprile 2014.
In luogo della pista si sarebbe infatti realizzato il cosiddetto “bauletto”, una cunetta posta a protezione del tubo lungo tutto il tracciato. I Comuni sono andati oltre la soluzione standard ed hanno inviato ad Acquedotto Pugliese le loro precise prescrizioni che potete leggere qui.
Oltre alla salvaguardia di tutti gli alberi di olivo (circa 2.500 piante secolari espiantate e reimpiantate a conclusione dei lavori), l’inserimento dell’opera nel paesaggio prevedeva per la stessa ciclabile l’utilizzo di pavimentazione non bituminosa e la piantumazione di essenze arboree e arbustive a delimitazione del percorso.
Acquedotto Pugliese SpA comunica la conclusione dei lavori di preparazione del basamento della pista mentre il progetto definitivo, già redatto, sarebbe al vaglio della Regione Puglia. Link all’articolo (pagina 6).
In dettaglio si tratta di quasi 38 km così suddivisi: Salice Salentino (per 1,595 km), Nardò (26,908 km), Veglie (3,487 km), Leverano (1,018 km), Galatone (4,826 km). 52 le intersezioni di strade, tra poderali, alcune provinciali e una statale oltre che una zona abitata nel comune di Nardò. La pista è larga 2,5 metri e si prevedono 9 piazzole attrezzate lungo il percorso (con tavoli da picnic, spazi ombreggiati e accessori) mentre in prossimità del serbatoio di località Zanzara (sulla provinciale Veglie-Torre Lapillo) verrà creata un’area di sosta principale con anche parcheggio auto e stazione bike sharing.
Proprio questo progetto aveva portato, nel marzo 2015 e su iniziativa dell’associazione Arneotrekking, alla nascita del Coordinamento dal Basso, che ha da subito colto l’opportunità (non intravista in un primo momento da AQP, Regione e Comuni) di collegare la ciclabile già realizzata in Valle d’Itria con la strada di servizio del Consorzio di Bonifica dell’Arneo (da Fragagnano a Zanzara) e, appunto, con la nuova pista lungo la condotta del Sinni. Il primo vero tratto a potersi realmente definire ciclovia con i suoi 110 km di connessione verde tra Valle d’Itria e Salento: un potenziale enorme sul fronte del cicloturismo nazionale ed europeo vista la grade attrattiva delle due zone.
I mesi successivi, come noto, hanno cambiato completamente lo scenario di partenza, con l’inserimento della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese da Caposele a Santa Maria di Leuca tra le opere strategiche nazionali.
Se da un lato si è in attesa della ripartizione dei fondi statali, la Regione Puglia potrebbe stanziare immediatamente i fondi necessari per il completamento di questo primo tratto molto importante per generare subito ricadute economiche positive sui territori e consentire l’organizzazione di una consona offerta di servizi da parte degli operatori turistici. Del resto, al completamento dei 37 km di pista ciclabile in Salento, Acquedotto Pugliese SpA dovrebbe in ogni caso procedere anche con fondi propri, obbligata dal contratto siglato con i Comuni salentini.
Intanto, il basamento della ciclabile salentina è già percorribile in bici in tutta sicurezza e utilizzato, come per altri tratti di pista di servizio più a nord, da centinaia di ciclisti locali ogni fine settimana.